Il vaccino a DNA di Rottapharm-Takis giunge in un momento in cui alcuni altri vaccini sonogià in uso, sulle popolazioni a rischio come gli operatori sanitari, o lo saranno presto, comead esempio la popolazione anziana.Perché dunque è così importante avere un altro vaccino?“I vaccini anti Covid non sono tutti uguali - risponde Paolo Bonfanti - le piattaforme, a RNAo a DNA, la presenza o l’assenza di vettori virali, fanno ladifferenza come dimostrano glistudi, anche in termini della efficacia della copertura vaccinale. Il vaccino a DNA inoltrepotrebbe essere molto importante in futuro anche per altre ragioni importanti: la possibilitàdi modificarlo adattandolo alla emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali,la stabilità a temperatura ambiente senza la necessità di dover garantire la catena del freddoe la possibilità di essere somministrato molte volte, nel caso in cui le vaccinazioni anti-Coviddebbano essere ripetute ogni anno”.“In questi mesi abbiamo anche avviato una collaborazione scientifica con la Psicologia Clinicadel Dipartimento di Medicina e Chirurgia diretta dalla prof.ssa Mariagrazia Strepparava e conil Dipartimento di Sociologia del prof. Giampaolo Nuvolati dell’Università di Milano-Bicoccaper studiare le motivazioni, personali e sociali, che hanno spinto tante persone a candidarsicome volontari, un fenomeno assolutamente sconosciuto per il nostro Paese”, concludeMarina Cazzaniga.Primavera anticipata dunque il 1° marzo a Monza: il sistema-Monza, la collaborazione strettafra Università e Clinica per rispondere ai bisogni della comunità.Il Direttore Generale della ASST Monza Mario Alparone, commenta così l’iniziativa: “In unmomento di crisi come quello pandemico, la capacità di sviluppare sinergie nell’ambito dellaricerca clinica finalizzata al miglioramento delle cure, rappresenta la chiave vincente dellanostra strategia, sperimentare un vaccino capace di essere modificato in un momento didiffusione delle varianti del Covid rappresenta una opportunità importante da cogliere”.
Non sarà ancora primavera il 1° marzo 2021, quando il vaccino tutto italiano di Rottapharm-Takis varcherà l’entrata dell’ospedale San Gerardo di Monza pertrattare il primo paziente nell’ambito dello studio di Fase 1, ma sarà comunque l’inizio di unanuova stagione. La sperimentazione verrà condotta anche presso l’Ospedale Spallanzani diRoma e l’Istituto Pascale di Napoli.Il prof. Paolo Bonfanti, Direttore della Clinica di Malattie Infettive e la prof.ssa MarinaCazzaniga, Direttore del Centro di Fase 1, saranno lì, pronti per iniziare un’avventura allaquale l’ospedale, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, siprepara ormai da mesi.“Già da agosto infatti abbiamo cominciato a raccogliere le adesioni dei volontari per lasperimentazione del vaccino a DNA contro Covid – sottolinea Marina Cazzaniga -. Ora lostudio ha ricevuto l’autorizzazione di AIFA e anche quella del Comitato Etico dell’IstitutoSpallanzani, quindi tutto è pronto per portare il vaccino a Monza”.Un lungo iter, concluso lo scorso 4 febbraio con l’autorizzazione appunto di AIFA e il giornosuccessivo dello Spallanzani.In questi mesi, tanto allenamento, la messa a punto di tutte le procedure che servono pergarantire la somministrazione in sicurezza del vaccino, i test sull’elettroporatore, laprocedura che, applicata ai volontari, permetterà l’entrata del DNA nelle cellule.“Lo scorso dicembre abbiamo condotto uno studio con l’elettroporatore: volevamo testare isintomi della procedura, per poter fornire poi ai soggetti che saranno arruolati nellasperimentazione i maggiori dettagli possibili – prosegue Marina Cazzaniga – io stessa mi sono sottoposta alla procedura, per essere in grado di spiegare al meglio cosa si prova”.