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I pensieri di ... " Paglia"

mercoledì, 9 febbraio 2022


Giancarlo Pagliarini a ruota libera sulla Politica attuale , intervistato da Emanuela Riddington

Molti ricorderanno Giancarlo Pagliarini ,  uno dei primi parlamentari della Lega Nord dal 1992 al 2006 e Ministro del bilancio e della programmazione economica dal maggio 1994 al gennaio 1995 durante il primo Governo Berlusconi .Abbiamo voluto sentire il suo parere sulla situazione politica attuale ,  l'intervistato dall 'amica Emanuela Riddington ... .

Il politico 79enne, oggi attivo con la “Rete 22 Ottobre”, ricorda Gianfranco Miglio, parla delle autonomie europee e delinea una sua idea di Stato

Abbiamo discusso delle prospettive del federalismo in Italia e non soltanto, con Giancarlo Pagliarini, ex ministro del Bilancio ai tempi del primo governo Berlusconi nonché esponente di spicco della Lega Nord e della Lega Lombarda dei primordi.

Perché il federalismo in Italia, a suo avviso, non si è mai imposto?
“Perché, qui, in Italia la politica non è al servizio dei cittadini, ma tende a gestire il potere. Al sistema dei partiti, non gliene importa nulla dei cittadini ed è chiaro che il federalismo, che è una riorganizzazione trasparente del potere, è mal visto. Non a caso, in Svizzera, il Presidente è a rotazione e dura in carica un anno, proprio per evitare una gestione del potere troppo centralizzata. Fino a quando, in questo Paese, non si riesce a rompere lo schema che prevede la gestione del potere da parte della politica, per noi cittadini sarà sempre una tragedia perché continueremo a vivere molto male”.

Quale modello di federalismo, a suo avviso, può essere maggiormente adattabile alla realtà italiana?
“Senza dubbio, quello svizzero. Invece dei Cantoni avremmo, al loro posto, qualcosa di simile alle Regioni e alle Province. Ognuno è titolare della propria sovranità, si lavora insieme e si delegano solo alcuni compiti allo Stato centrale. Abbiamo enti territoriali che sono titolari della sovranità, mentre lo Stato centrale gestisce alcuni compiti da essi attribuiti attraverso la delega. Il tutto mantenendo il principio della diversità, perché ognuno non è migliore o peggiore dell’altro, ma diverso sì. Si lavora tutti insieme per il raggiungimento di un obiettivo comune che è quello di organizzare e far funzionare bene il sistema-Paese. Il modello, senza nessun dubbio, non può essere che quello svizzero”.

Un suo, personale ricordo di Gianfranco Miglio: c’è un aneddoto particolare che ci può raccontare?
“Sì, me ne ricordo uno veramente bello. Ero a casa sua, a Como, e a un certo punto mi prende sotto braccio e dice: ‘Vedi, Paglia, quando sono triste vengo qua, sul terrazzo”. Gli chiedo: ‘Perché vieni su questo terrazza?’. Mi stringe un po’, indica con il dito e mi risponde: ‘Perché là c’è la Svizzera’… È vero, l’ho scritto anche in un articolo: quando Miglio era triste, veniva sul terrazzo e guardava all’orizzonte la Svizzera per ritemprarsi…”.

 

Poi il Sen. Pagliarini si rivolge a me: “ Forza carissima Emman.

Da secoli nel vecchio continente i confini sono mobili. Lo ricorda la fresca indipendenza baltica, il divorzio fra cechi e slovacchi, lo sfascio jugoslavo. Il tempo intreccia genti e culture, suscita rivendicazioni democratiche e sfide minacciose. Là dove le ambizioni locali diventano nazionalismo, il gioco si fa però rischioso. Vedo leader che vendono il ritorno a un passato che non è mai stato promettendo un futuro che non sarà», ammette Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue. Non è il caso dei catalani o scozzesi, ma ben presto saranno indipendenti. Come per i più fra quanti sfidano i centralismi sono ispirati dalla logica democratiche. Forza Scozia!”

Grazie Senatore

Grazie a nome della Scozia!



A cura di Emanuela Riddington (Emman , Lady Cornamusa)