COP 26 : UN GRANDE SUCCESSO O UN EVIDENTE FALLIMENTO ? AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA
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By Emanuela Doc Riddington
Un grande successo o un evidente fallimento? Queste settimane di Cop26 si chiudono tra valutazioni opposte, tanto che i protagonisti interpellati sembrano aver assistito a due diverse Conferenze sul clima: se Alok Sharma, il presidente britannico di Cop, parla di accordi fondamentali già raggiunti e di una grande speranza per l'esito finale venerdì prossimo, Greta Thunberg ha nelle ultime ore bollato la kermesse di Glasgow con il solito ''bla bla bla'' e il festival del greenwashing.
A chi dare retta?
Provo ad elencarne i principali TOPIC DISCUSSI:
Fermare la deforestazione entro il 2030: un annuncio già sentito in vertici internazionali.
Ma questa volta la differenza è FATTA DAIsoldi: i 12,2 miliardi di dollari stanziati per l'operazione. A lasciare perplessi sono l'adesione al patto del Brasile di Bolsonaro, che finora non ha brillato per la tutela della sua Amazzonia, e il rifiuto dell'Indonesia che considera gli alberi (e soprattutto il loro abbattimento per far posto a coltivazioni) una risorsa economica irrinunciabile.
Ridurre del 30% le emissioni di metano entro il decennio in corso. Accordo firmato da 90 Paesi con pesanti defezioni: Cina, India e Russia.
Chiudere le centrali a carbone. La buona notizia è che tra i quaranta firmatari c'è anche la Polonia. Ma anche in questo caso mancano i "grandi inquinatori".
Chiudere i rubinetti pubblici dei finanziamenti in Paesi terzi di infrastrutture che si basano su combustibili fossili. Un accordo siglato però solo da una ventina tra nazioni e istituzione finanziarie pubbliche.
Mobilitare la finanza privata perché investa nella green economy: annuncio dell'inviato speciale dell'Onu Mark Carney che ha citato cifre da capogiro: 130mila miliardi di dollari. Per giorni ci si è interrogati se si tratti degli asset delle 450 banche coinvolte nell'operazione o di denaro realmente investibile da subito nella transizione ecologica dei Paesi in via di sviluppo.
Raggiungere la carbon neutrality nel 2070: l'obiettivo dell'India annunciato a Glasgow.
Di fronte a tutto questo il Financial Times, che non è certo il bollettino dei Fridays for Future, ha titolato "Più aria fritta che progressi a Cop26". "In realtà", i giochi veri si AVRANNO IN FUTURO ed è quindi presto per giudicare l'evento di Glasgow. Tuttavia io vedo anche segnali positivi. Il direttore dall'Agenzia internazionale dell'energia Fatih Birol ha sottolineato come gli impegni annunciati nei giorni scorsi siano compatibili con il traguardo di un innalzamento delle temperature a fine secolo compreso tra 1,5 e 2 °C.
Il problema è capire se gli impegni annunciati nei giorni scorsi verranno mantenuti e se si uniranno altre nazioni ; ALTRIMENTI COP 26 RIMARRA’ SOLO UN EVENTO MEDIATICO O UNA CHERMESSE COSTATA MILIONI DI STERLINE.